Sera, 5 amici, aria fredda e luci della città (cit. C. Cremonini), cuore di Brescia, Piazza Vittoria, pochi passi e ci infiliamo in vicolo Rizzardo.
Porte in vetro scorrevoli, alternate, che disorientano solo un attimo, ma poi all'interno del locale, ricco di storia, colonne in pietra sorreggono la volta a crociera tinteggiata di bianco, luminosità, tavoli neri nudi, decorati da Sansevieria Velvet, (piante grasse incappucciate di rosso), calici fini, tovaglioli bianchi di stoffa, poltroncine comode, colorate.
Tutto informale ma essenziale, cura del dettaglio.
Protagonista al centro dello spazio, la preziosa vetrina, con esposte le bottiglie disponibili, etichette blasonate di Italia, Francia e piccoli produttori.
Camerieri in nero, tra cui un sommelier professionista, non formali, menù dalle dimensioni ragguardevoli dove spicca il bel verde che caratterizza la cromaticità del locale, acqua friz in tumbler rossi, pane di produzione propria, optiamo per una cena composta da piatti a nostra scelta, piccola entrée disposta su alzatine bianche a salire, mini esplosioni di gusto.
Uovo CBT servito con spuma di topinambur, nocciola e prezzemolo, il tutto contenuto in uova di ceramica dall'effetto scenografico.
Segue scampo con melograno, delicato, con il giusto bilanciamento delle sensazioni di dolcezza, acidità.
Risotto ai frutti di mare contemporaneo, mantecato con burro alle cozze, arricchito da corallo da capasanta essiccato, vongole, cannolicchi, capesante e olio al basilico.
E' la volta dell'agnello su letto di cime di rapa, bagnacauda, cottura ottimale.
Dolce o in alternativa una selezione di formaggi, io opto per quella, cremosi, intensi attenuati da crostone di pane morbido appena piastrato.
Veniamo ai vini, per la prima parte Chardonnay di Maison Anselmet 2019, Valle d'Aosta, giallo paglierino carico, in bocca sentori di legno morbido con accenni vanigliati, vellutato, sorretto da una buona acidità, ricorda uno Chablis, vino importante, forse anche troppo rispetto alla delicatezza del cibo a cui si accompagnava.
Segue Boca 2016 della cantina Le Piane, Piemonte, produzione ridotta di un vino riscoperto, nebbiolo e vespolina, colore rosso granato, con leggera velatura, appena versato sprigiona alcol, pungente al naso, dopo una prima ossigenazione rivela carattere e corpo, eleganza, frutti rossi con nota di tabacco, leggera nota amaricante in coda.
Locale moderno, frutto di accurato studio, stile, sotto i tavoli alzatine in metallo dedicate alle borse delle signore, dettagli in acciaio dove riporre le posate, perfino il piattino in ceramica per il tappo delle bottiglie, cucina attuale ad opera di un giovane, valente chef e il suo staff, servizio puntuale e preparato, la signora Valeria, accogliente, attenta a che tutto scorra al meglio.
Così è stato.
Rappresentazione del gusto in chiave contemporanea, senza oppressioni.
Locale segnalato Michelin
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