Tua Rita

30/08/2020 Qualità nel mondo

 

Durante le mie vacanze in Toscana in Val di Cornia, tra le colline metallifere e il Tirreno, in un torrido pomeriggio d’agosto, mitigato solamente da una leggera brezza, ho fatto visita ad una delle cantine inserita di diritto nel novero delle eccellenze italiane, Tua Rita.

Mi correggo, il respiro di questa Azienda è internazionale, come l’espressione dei suoi vini.

Grazie a Chiara, responsabile dell’accoglienza, ho potuto conoscere meglio questa realtà.

Attualmente gli ettari vitati sono 50, già a pochi metri dalle strutture aziendali sono disposti i preziosi filari, ravvicinati, vigne di circa vent’anni, disposte a doppio cordone speronato, alte non più di 120 cm, come da tradizione bordolese, piantate su terreno ricco di scheletro, fitta densità d’impianto, 8000-8500 ceppi per ettaro, a margine del vigneto è ancora attiva una cava di marmo rosa. Fondamentale anche l’influenza del mare che dista pochi km. Le vigne disposte in direzione est-ovest, sono di merlot, 2-3 grappoli a pianta, compatti, velati da pruina, da cui si otterrà il vino principe dell’Azienda, il Redigaffi, nome in comune con il torrente vicino.

Il giorno della visita era il 21 agosto, a breve sarebbe iniziata la vendemmia di questa eccellenza mondiale, eseguita, come spiegava Chiara, da sole donne, totalmente manuale, una prima selezione in vigna e la seconda, mirata ai singoli acini, ricerca della qualità, imperativo imprescindibile!

La presenza femminile si occupa sia della gestione finanziaria, che delle operazioni colturali, potatura, vendemmia, selezione, anche uno dei due enologi è donna.

Il podere, inizialmente, fu acquistato dai proprietari Rita e Virgilio nel 1982 con l’idea di vivere in campagna, a contatto con la terra e curando l’orto, ma fin da subito, spinti dalla passione, iniziarono a coltivare due ettari di vite con rigore e determinazione, giungendo all’anno della prima vendemmia, 1992.

Dopo la visita en plain air, siamo entrati nella splendida sala di degustazione, originariamente una stalla, ora ambiente raffinato con pietra a vista, archi in mattoni, soffitto in volterrane in cotto, tappeti, tavoli lignei, oggetti esposti provenienti da tutta Italia, frutto del gusto e della sensibilità della proprietaria. Alle pareti quadri dell’artista Raffaele de Rosa, le stesse immagini raffigurate sulle esclusive etichette.

Connubio tra arte e vino, accoppiata da sempre vincente.

In degustazione Rosso dei Notri 2019, blend di Sangiovese, Cabernet, Sauvignon, Merlot e Syrah, Perlato del bosco 2018 puro Sangiovese e su mia richiesta il Lodano 2019 un bianco unione di tre uve, Traminer, Riesling, Chardonnay, sicuramente atipiche per la zona ma sapientemente assemblate. Il tutto accompagnato da ottimi salumi e formaggi del territorio.

Vini seppur giovani, già pronti, facili, equilibrati, la presenza di alcol c’è, siamo a 14,5° per i rossi, ma al palato non risulta prevaricante ed eccessiva, buona sapidità e struttura. Un frutto fresco, profumi suadenti, bocca leggera, bevuta non impegnativa, sono il segreto di questi vini che possono permettersi di non aspettare.

E’ la filosofia dell’Azienda, produrre vini con queste caratteristiche, subito disponibili per il mercato che ne assorbe immediatamente la produzione. Il 92% della stessa è destinata all’estero, Svizzera in primis, poi Asia, America, Mondo.

La quantità prodotta media annua si assesta sulle 350.000 bottiglie.

Purtroppo, per l’emergenza Covid-19 non è stato possibile visitare il cuore della cantina, ristrutturata dallo stesso Gruppo Moretti creatore di Petra, altra eccellenza vinicola presente in zona.  

 

Se vi trovate a passare in Val di Cornia...non aggiungo altro, ci siamo capiti.

 

http://www.tuarita.it/