Rinascita

16/05/2020

 

Il periodo buio sembra ormai alle spalle, anche se non bisogna abbassare la guardia,  i segnali fanno ben sperare.

Non dimenticando mai la tragedia in termini di contributo di vite sacrificate durante l’emergenza covid-19, in questo post mi dedico, decisamente, ad argomenti più frivoli.

La degustazione in tempo di coronavirus, ovvero il piacere di aprire bottiglie, nella speranza di provare sensazioni olfattive e gustative nel calice e poi in bocca, degne di nota che si possano ricordare a lungo.

Nel mio caso, devo dire, le aspettative non sempre sono state confermate, in periodo di lockdown , quindi forniture bloccate, nella cantinetta di casa mi sono ritrovato poche bottiglie di vino rosso, per lo più di annate superiori ai 15 anni, in alcuni casi anche di 20 anni.

Etichette acquistate tempo fa, dal costo non economico, da stappare in concomitanza di occasioni particolari. L’occasione, forzata dalla quarantena, si è presentata in questi due mesi.

Troppo tardi!

Tappi disgregati dall’azione del verme, all'apertura, intrisi, cristalli sul bordo, incominciamo male. 

Vini spesso andati oltre, colore spento, tendente al marrone opaco, ossidazione spinta, metallo, polverizzazione dei composti e sedimento accentuato. Alcol prevaricante non legato (amarone), macerati, al palato frutti rossi stramaturi, prugna, amarena in testa ma anche zucchero a volontà. 

Peccato, andavano degustati anni prima, che brutto vizio il mio.

Unica stella luminosa in questo firmamento desolante, un borgogna Corton Gran Cru Domaine Latour année 2014 che ha fatto dimenticare tutto il resto. Eccellente vino!

La rinascita è coincisa con l’acquisto di una ventina di bottiglie, tra bianchi e rossi, annata più “vecchia” 2017, basta scottature. Sentivo la necessità di ritornare alla gioventù, con le sue caratteristiche proprie, colori vivi, brillanti, freschezza, acidità, primari e secondari, note di fiori bianchi, frutta esotica, erbe aromatiche, sapidità e mineralità in bocca. Vinosità.

Bottiglie non impegnative ma adatte al periodo, di buona beva, non appesantite da abbracci legnosi e anni di cantina sulle spalle.

Suggestioni ritrovate in uno Chardonnay Girlan 2019 (acciaio - fiori di campo, frutta esotica, mango, sapidità, bevuta rinfrescante) Riesling Monsupello 2018 (acciaio - idrocarburo, rosmarino, pietra, sale, acidità ed eleganza).

 

“Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane”

Italo Calvino   

 

P.S. chiaramente non è corretto generalizzare, esistono vini spettacolari, longevi,  che migliorano invecchiando, questa è solo la mia piccola storia di cantina.