Contiene Solfiti

25/04/2020

 

Su ogni bottiglia di vino in etichetta sono riportate le seguenti parole: CONTIENE SOLFITI.

Ma cosa sono?

Che funzione hanno nel vino?

In rete sono disponibili diverse informazioni a riguardo, rilasciate da esperti e addetti del settore, qui cercherò di condensarle in un breve testo di facile lettura.

Innanzitutto per solfiti, generalmente stiamo parlando di anidride solforosa, formula chimica, SO2, sigla E220.

Nel vino non è presente o meglio se ne forma una piccola percentuale nei normali processi di trasformazione o con l’inoculo di determinati ceppi di lieviti. Viene aggiunta al vino ad eccezione di quello biologico.

Le funzioni di questo gas sono molteplici:

Antisettica, ovvero impedisce il proliferarsi dei batteri, questo è fondamentale nei processi di fermentazione e conservazione. I batteri sono ovviamente nocivi per il vino, ne causano cattivi odori e variazione del colore.

Antiossidante, cioè blocca quei processi che si innescano venendo a contatto con l’ossigeno impedendo al vino di guastarsi e quindi perdere le caratteristiche organolettiche. Anche eventuali fermentazioni sgradite ad esempio quelle acetiche, sono bloccate dalla solforosa.

Solvente, come è noto sono le bucce degli acini a dare il colore al vino, la SO2 facilita l’estrazione di quelle sostanze che colorano il vino.

Chiarificante, in quanto favorisce il precipitare delle componenti solide presenti nel vino favorendo la limpidezza.

Conservante, perchè impedisce al vino di perdere i profumi e quindi di “svanire”.

La legislazione italiana permette determinati quantitativi di SO2 nel vino:

150 mg/l per vini rossi

200 mg/l per vini bianchi

250 mg/l per i dolci

400 mg/l per i vini passiti e muffati, considerati vini più “instabili”

 

Se la quantità è inferiore a 10 mg/l  sull’etichetta comparirà la dizione SENZA SOLFITI

In Europa le quantità massime consentite sono di 160 g/l per i rossi e 260 g/l per i bianchi.

Per quanto riguarda il rischio per la salute umana, L’OMS ha stabilito i seguenti limiti, 0,7 mg/l per 1 Kg di peso al giorno, sono considerati accettabili, se si arriva a 1,5 mg/l la quantità è estremamente dannosa.

Altro aspetto da considerare è il famoso cerchio alla testa, emicrania, da molti, tra cui il sottoscritto, considerato un effetto collaterale dopo aver bevuto vino troppo carico di SO2.

Quel che ho trovato on-line stabilisce che non vi sono evidenze scientifiche in questo, la causa potrebbe derivare anche dal troppo alcool presente nel vino. Ma non è dato ancora sapere perché questo fastidio colpisce solo qualcuno e solo con certi vini anche a parità di alcool e non è legato alla quantità di solforosa presente.

Di sicuro la SO2 è un allergene per cui da effetti immediati negativi a chi soffre di intolleranze specifiche.

Concludendo si può affermare che l’anidride solforosa, dosata nelle giuste quantità, migliora e conserva la qualità del vino, lo stabilizza, ne preserva l’aroma e il gusto.